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Anfiteatro Romano

Il centro culturale e sociale dell'antica Carales

Durante la prima età imperiale, a Carales sorsero quartieri, edifici pubblici e, tra fine I e inizio II secolo d.C., l’anfiteatro, costruito sulle pendici meridionali del colle di Buoncammino. In origine occupava più di mille metri quadri, aveva un perimetro di 120 metri e una facciata alta venti metri, abbellita da colonne e statue. Parte delle gradinate (cavea), l’arena, i corridoi e altri ambienti furono scavati nella roccia viva, il resto realizzato con blocchi di calcare bianco. Oggi puoi ammirare parte della cavea e, sotto, le stanze per gladiatori, le celle per gli animali e l’infermeria.

L’anfiteatro serviva anche per il recupero di acque piovane: la forma a imbuto della cavea permetteva che defluissero in un pozzetto. Con l’avvento del Cristianesimo, le lotte gladiatorie divennero sempre più impopolari, sinché furono proibite per legge (438 d.C.). Da allora l’edificio divenne cava d’estrazione. La spoliazione terminò soltanto nel XIX secolo. Tra 2000 e 2011, a seguito della realizzazione di spalti in acciaio e legno, ha ospitato spettacoli e concerti. Poi la lunga e difficile rimozione per riportarlo a sito archeologico.

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