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fontana di rosello

Il tempo che scorre come il flusso dell'acqua

Simbolo di Sassari e monumento unico in Sardegna, inserito nella serie di francobolli ‘Fontane d’Italia’, racchiude in sé la metafora del tempo che scorre come il flusso dell’acqua, simboleggiato da dodici bocche, i mesi, e quattro statue, le stagioni. Fuori dalle antiche mura cittadine, vicino al ponte omonimo, fu realizzata a inizio XVII secolo, in stile tardo-rinascimentale, la fontana di Rosello, che dà nome al quartiere nato attorno al 1930, dove sorgono il museo Masedu e la basilica del sacro Cuore.

Il complesso scultoreo è composto da due blocchi rettangolari sovrapposti, lineari e sobri nei colori bianco e grigio scuro, che danno risalto a teste di leone dalle quali sgorga l’acqua. Mentre le statue raffiguranti le stagioni poggiano su bocche di delfini: una ragazza con ghirlanda di fiori (primavera), un Ercole con corona di acini d’uva e la pelle d’orso (autunno), un uomo anziano che riposa (inverno), un donna con spighe di grano (estate), l’unica originale, custodita a Palazzo Ducale. Le altre tre, furono distrutte durante i moti antifeudali (1795) e rifatte trent’anni dopo. Nel primo ordine, ai quattro spigoli, noterai torrette merlate simboleggianti la città e altre con gli stemmi della Corona d’Aragona. Sulla sommità due archi incrociati sorreggono la statua equestre di san Gavino martire turritano, protettore della città. A sud scorgerai una divinità fluviale, sdraiata, emblema del manierismo del monumento. Nel blocco inferiore leggerai l’iscrizione dedicatoria con l’età dei lavori (1605-6), realizzati sotto Filippo III, che portarono all’attuale aspetto.

Le origini, però, sono molto più antiche. La prima attestazione è del 1295. Poi nel corso dei secoli la fontana ha subito vari interventi, da sempre fondamentale per l’approvvigionamento idrico. Addirittura fin da età romana la fonte di Gurusellu alimentava l’acquedotto di Turris Libisonis (oggi Porto Torres). Mentre quasi duemila anni dopo, nel XIX secolo, a portare acqua da Rosello alle case era una schiera di acquaioli che caricavano i barili su centinaia di asini.

Nel centro storico medioevale di Sassari troverai gli altri suoi monumenti simbolo: religiosi, come cattedrale di san Nicola di Bari e chiese di santa Maria di Betlem e di sant’Apollinare, civili, comepiazza d’Italia, e culturali, tra cui il museo Sanna.

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